PATRIMONIO CULTURALE
La valle dell’Isonzo è stata la prima in Slovenia a ricevere il premio di Destinazione europea di eccellenza (EDEN) per la conservazione del patrimonio culturale.

Bovec è una destinazione ricca di storia. Tra i vari avvenimenti storici di rilievo non si può non menzionare il valico di Napoleone sul Predel e moltissimi eventi riguardanti la Prima guerra mondiale, alcuni dei quali furono descritti dallo stesso Hemingway nel suo noto romanzo Addio alle armi.

Nei molteplici musei che si trovano nella zona di Bovec si possono visionare collezioni di oggetti che vennero usati dai soldati sul Fronte isontino.

FRONTE ISONTINO – Prima guerra mondiale

Nelle zone di Bovec e nella stessa valle dell’Isonzo si sono svolti diversi spaventosi conflitti tra le opposte forze belliche italiane e austro-ungariche. I conflitti si svolsero nelle aree che comprendono Rombon, la conca di Bovec, Ravelnik, Slatenik, le catene montuose sopra la conca di Tolmin e le catene del Krn, fino a Kobarid (Caporetto). La memoria del devasto che imperversò in questi luoghi è rimasta viva nei vari forti, nelle caverne, nelle trincee, nei cimiteri e nelle altre tracce riconducibili agli eventi che sono oggi collegati tra di loro dal Sentiero della Pace.

Le dodici battaglie isontine che si sono svolte tra gli anni 1915 e 1917 si sono concluse con il noto Miracolo di Caporetto. L’ultimo combattimento svoltosi lungo l’Isonzo è cominciato proprio nella conca di Bovec. In questa battaglia le truppe belliche austro-ungariche sorpresero quelle italiane con l’uso del gas.

Nelle collezioni museali si possono visionare diversi oggetti risalenti alla Prima guerra mondiale e alle Guerre napoleoniche. Agli appasionati di storia non possiamo non consigliare la visita del museo della Prima guerra mondiale di Kobarid (Caporetto).

FORTE KLUŽE

A quattro chilometri di distanza da Bovec in dirrezione del passo alpino Predel si arriva a Kluže. Qui nella seconda metà del quindicesimo secolo, sopra la gola di Koritnica, fu costruito un forte di legno per contrastare i saccheggiamenti turchi nella Repubblica di Venezia. Dopo la conquista austriaca il forte divenne un punto di riferimento nella difesa per gli Asburgici. Il governatore di Bovec Georg Philipp von Gera fece costruire nel 1613 un forte in pietra. Nel 1797 il contingente militare austriaco difese il forte davanti all’avanzante armata francese che, sotto la guida di Napoleone Bonaparte, sconfisse gli stessi austriaci nel nord Italia. Date le scarse possibilità di uscire vincitori da un eventuale conflitto gli austriaci decisero di ricorrere a un inganno. Nella notte decisero di demolire il ponte che attraversava il fiume Koritnica e molti soldati francesi sprofondarono nelle tenebre della gola del fiume. Nonostante ciò ne uscirono sconfitti il giorno dopo e i francesi, accecati dalla rabbia, abbatterono il forte.

Le Chiese

La Chiesa di san Urh

L’aspetto odierno del forte risale all’anno 1882. Il complesso del forte include anche un forte» superiore«denominato Fort Hermann situato su una cresta rocciosa. Per raggiungere il forte bisogna seguire un percorso che nella parte iniziale penetra nella roccia e continua poi attraverso un tunnel. Il forte superiore fu distrutto durante la guerra mentre il forte di Kluže, a causa della sua posizione fortunata, non fu mai raggiunto dalle truppe italiane e rimase in uso fino all’arrivo degli austriaci in Italia.

La Chiesa della santa Maria Vergine a Polje

La chiesa costruita nel 16⁰ secolo si trova nelle vicinanze del campo di Bovec. L’interno fu pitturato tra gli anni 1520 e 1540 da Jernej da Loka.

La Chiesa di san Lenart

La chiesa in stile gotico si trova a Ravne sulla parte sinistra sopra la strada che collega Bovec e Kluže. Fu costruitta nel 15⁰ secolo.

La Chiesa di santo Stefano a Log pod Mangartom

La chiesa vide la luce alla fine del 18⁰ secolo e fu poi restaurata negli anni successivi.

La Chiesa di san Giuseppe nell’Isonzo

La chiesetta nel villaggio di Soča fu costruita nel 1718 e fu consacrata nel 1823. Le costruzioni finali si svolsero fino al 1893. La chiesa fu verniciata da Tone Kralj nel 1944.

La Chiesa a Trenta

La chiesa mineraria della vergine Maria Lauretana fu costruita nel 1690 sotto l’ordine dei conti Attemsov, gli allora proprietari delle fucine di Trenta. La chiesa fu poi restaurata nel 20⁰ secolo.

Monumenti

Il cimitero di Bovec

Il cimitero di Bovec è un cimitero militare austriaco che si trova a due chilometri di distanza da Bovec, all’incrocio delle strade Predel e Vršič.

Il Cimitero militare nel villaggio di Soča

Il cimitero militare del villaggio di Soča si trova sul retro della chiesa di san Giuseppe e dietro al cimitero civile. Qui sono sepolti i soldati austriaci che persero la vita sul Fronte isontino.

Il Cimitero militare di Trenta

Sulla strada principale e vicino al cimitero civile si trova il cimitero militare di Trenta. Qui riposano in pace i soldati austriaci morti all’ospedale di Trenta, insieme ai prigionieri militari russi, morti durante la costruzione della strada sul passo di Vršič.

Il Monumento e cimitero militare a Log pod Mangartom

Sul retro del cimitero civile a Spodnji Log si trova il cimitero militare della Prima guerra mondiale. La valle del fiume Koritnica si trova sull’ultima parte dell’Isonzo , per questo il cimitero è stato sistemato nei primi anni della guerra. All’interno del cimitero si trova una statua dello scultore Ceco Ladislav Kofrank. La statua rappresenta due soldati con lo sguardo rivolto verso la cima del monte Rombon, dove persero la vita gran parte dei soldati sepolti.

Il Monumento a Strmec

I monumenti mantengono viva la memoria della tragedia che colpì Strmec il 10 ottobre 1943, durante la Seconda guerra mondiale. Dopo che i partigiani uccisero alcuni soldati tedeschi, la spedizione dei comandanti tedeschi si vendicò con i paesani, uccidendo 16 uomini e radendo al suolo l’intero paese, lasciandolo in mezzo alle fiamme. Le donne si nascosero insieme ai bambini dai parenti e dagli amici. Durante l’amministrazione da parte delle forze alleate (dal 1945 al 1947) molte case furono ricostruite. Oggi il paese e per la maggior parte abbandonato ed è usato perlopiù da chi possiede una casa vacanze.

Il Monumento ai caduti nella »golobarska bitka«

Lungo la strada nelle vicinanze del paese Kal-Koritnica si trova un monumento ai partigiani caduti nella battaglia più sanguigna della zona di Bovec che si svolse nella Seconda guerra mondiale sul pascolo Golobar. Il 26 aprile del 1943 i soldati italiani circondarono i partigiani che si sono ritrovati sul pascolo Golobar dove in una battaglia incrociata persero la vita 42 combattenti. I corpi furono trainati nel paese Kal-Koritnica dove furono poi caricati su dei camion che li trasportarono fino a Bovec. Li sono tuttora sepolti in una fossa comune mentre sul luogo, dove furono caricati sui camion sorge oggi un monumento.

Il forte e il monumento di Predel

A un chilometro dal confine sul passo di Predel si possono tutt’oggi osservare le rovine del forte austriaco. Agli inizi del 19⁰ secolo in questi luoghi sorgeva un forte di legno ma il 15 maggio del 1809, durante le Guerre napoleoniche, si svolse qui una battaglia sanguigna. Dell’armata austriaca faceva parte anche la guardia di frontiera di Slunja, sotto la guida del capitano Johann von Hermannsdorf. Nonostante l’inferiorità numerica i difensori del forte non si diedero per vinti e respinsero tutti gli attacchi, senza mai pensare di arrendersi. Il 18 maggio gli attaccanti aumentarono le loro fiamme e la maggior parte dei difensori scomparve, insieme al loro condottiero. L’imperatore Ferdinando I fece costruire un affascinante monumento.

Il Monumento al dr. Julius Kugy

Il monumento si trova sulla strada che oltre il monte Vršič. La creazione porta il nome di Jakob Savinški ma fu collocato dall’associazione alpina slovena (Slovensko planinsko društvo) durante il 60⁰ anniversario.

Il dott. Julius Kugy (1858-1944) è stato uno dei più grandi amanti delle Alpi Giulie di Trenta. Avvocato di professione, umanista di fatto, può essere senza alcun dubbio definito come lo scopritore delle Alpi Giulie. E’ stato lui infatti a conquistare per primo, con l’aiuto delle guide locali, moltissime cime del luogo e a trovare nuovi percorsi fino alle vette. Nei suoi libri rende spesso omaggio alle montagne e alle persone residenti nelle aree montane che con buon cuore e tanto amore perseguono i piccoli valori quotidiani.

La Targa commemorativa alle guide alpine di Trenta

L’Associazione Alpina Slovena (Planinska zveza Slovenije) ha scolpito nella roccia nel 1957 una targa commemorativa alle affermate guide alpine di Trenta, pioniere della ricerca alpina slovena e dell’alpinismo sloveno. La targa si trova lungo la strada sottostante all’orto botanico Juliana. I cacciatori e i pastori di Trenta divennero, nella seconda metà del diciannovesimo secolo, delle note guide alpine, soprattutto durante le prime esplorazioni delle Alpi Giulie. Kugy, noto come il padre delle esplorazioni di Trenta e delle Alpi Giulie, apprezzava soprattutto la tenacia, il coraggio e la buona volontà delle guide e ammirava i loro movimenti completamente naturali sui più difficili percorsi alpini. Molte sono infatti le cime che prendono nome da alcuni paesani più noti quali Jože Komac, Anton Kravanja, Tožbar padre e figlio e molte altre guide più umili. Lo stesso Kugy è riuscito con Andrej Komac-Moto a conquistare la vetta del monte Škrlatica.

Iscriviti alla nostra Newsletter

Guide gratuite vicino a Bovec e offerte esclusive